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Bollettino Ufficiale n. 12 del 20 / 03 / 2003

Deliberazione della Giunta Regionale 17 febbraio 2003, n. 33-8444

Programma d’Iniziativa Comunitaria (PIC) Interreg III A Italia-Francia (ALCOTRA) - Procedure interne di attuazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1) di approvare il documento recante procedure di presentazione, selezione e gestione dei progetti proposti nell’ambito del PIC ALCOTRA (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera);

2) di dare atto che il citato documento - allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante - risulta coerente con i documenti di programmazione già approvati dalla CE e dal Comitato di Sorveglianza ed è funzionale a definire con maggiore puntualità le procedure di gestione interna proprie dell’Amministrazione regionale;

3) di incaricare l’Autorità di Gestione del programma, - Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste - alla quale vengono presentate le proposte progettuali, di affidare le attività di istruttoria e di controllo d’attuazione alle strutture regionali che abbiano competenze specifiche sulle azioni contenute nei progetti oppure a quelle strutture che, per la natura interdisciplinare dei progetti, per le aree coinvolte e per i temi trattati, risultino in grado di assicurare un più efficace indirizzo istruttorio e controllo di attuazione.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte, ai sensi dell’articolo 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato (fare riferimento al file PDF)

PROGRAMMA D’INIZIATIVA COMUNITARIA
INTERREG III A
2000-2006

ALCOTRA

Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera
ITALIA-FRANCIA (ALPI)
Procedure di presentazione, selezione e gestione
dei progetti

PREMESSA

Il programma di cooperazione transfrontaliera lungo il confine continentale tra Italia e Francia, denominato ‘ALCOTRA’ (Alpi Latine - Cooperazione Transfrontaliera), è ormai pienamente operativo. Molte sono le idee progettuali e le proposte di cooperazione che stanno nascendo sui diversi temi previsti dal Programma.

Le norme che disciplinano la nuova programmazione (2000-2006) introducono delle novità di rilievo rispetto alle precedenti (1991-1993 e 1994-1999), richiedendo un più alto livello di integrazione in tutte le fasi di attuazione della cooperazione.

Il perseguimento degli obiettivi dell’iniziativa presuppone, dunque, il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera tra soggetti istituzionali e tra attori socioeconomici. Inserirsi in questo “circuito” rappresenta per gli operatori pubblici e privati un’opportunità che consente di acquisire una prospettiva più ampia, di inquadrare le proprie operazioni all’interno di una visione integrata con quelle di altre realtà, di disporre di maggiori informazioni e di sfruttare con efficacia le sinergie che scaturiscono dalla cooperazione.

Per quanto riguarda le procedure, il programma prevede una netta accentuazione - nel rispetto delle specificità degli ordinamenti nazionali e regionali - del carattere transfrontaliero e congiunto dei dispositivi in materia di organizzazione dei flussi finanziari, gestione del programma, presentazione delle richieste di finanziamento (capofila unico responsabile dell’operazione su entrambi i versanti della frontiera; progetti a bando di gara), istruttoria e approvazione dei progetti.

TERRITORI INTERESSATI

Il programma copre l’intera frontiera alpina tra i due Paesi. In particolare, sono coinvolte tre regioni italiane (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria) e due regioni francesi (Rhône-Alpes, Provence-Alpes-Côte d’Azur). I territori ammissibili sono:

- la Regione Autonoma Valle d’Aosta;

- le Province di Torino e di Cuneo (Regione Piemonte);

- la Provincia di Imperia (Regione Liguria);

- i Dipartimenti della Savoie e dell’Haute-Savoie (Regione Rhône-Alpes);

- i Dipartimenti delle Hautes-Alpes, delle Alpes-de-Haute-Provence e delle Alpes-Maritimes (Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur).

Inoltre, il PIC estende la partecipazione, fino a un massimo del 20% della spesa totale del programma, alle zone “adiacenti” a quelle summenzionate, in quanto spesso vi sono localizzate competenze e strutture (ad esempio in materia di istruzione o di sanità o, in generale, di centri di servizio) complementari a quelle presenti nell’area frontaliera e, dunque, utili ai fini del rafforzamento della cooperazione transfrontaliera. Ne consegue che la loro partecipazione al programma dovrà in ogni caso essere legata a progetti presentati da capofila dei territori ammissibili e a beneficio di questi stessi territori.

Le zone individuate quali “adiacenti” a quelle ammissibili sono le seguenti:

- le Province di Biella, Vercelli, Asti, Alessandria (Regione Piemonte);

- la Provincia di Savona (Regione Liguria);

- i Dipartimenti dell’ Ain, dell’Isère e della Drôme (Regione Rodano-Alpi);

- i Dipartimenti del Vaucluse e del Var (Regione PACA).

COME PRESENTARE UN PROGETTO

Le modalità di attuazione del programma prevedono che la presentazione dei progetti avvenga mediante un’unica procedura, sulla base dell’ “invito alla presentazione di progetti”.

L’invito (bando), deliberato dal Comitato di Sorveglianza nella sua riunione costitutiva, il 23 novembre 2001 a Marsiglia, stabilisce che a partire dalla data del 8 gennaio 2002, possono essere presentate le domande di contributo pubblico al finanziamento di un progetto. Si tratta quindi di un bando che non presenta una scadenza predeterminata, salvo quella della durata del programma. A questo si aggiunge naturalmente il vincolo della disponibilità finanziaria, che, con l’avanzare della programmazione, va ad esaurirsi.

La programmazione avviene per fasi, con una cadenza che dipende dal numero dei progetti presentati in un certo periodo.

Il bando e i suoi aggiornamenti sono pubblicati nei Bollettini ufficiali delle Regioni interessate, per l’Italia, e nel Giornale degli annunci legali, per la Francia.

Non è prevista l’emanazione di un bando specifico per i progetti “a regia”. Ciò significa che la presentazione di progetti da parte delle amministrazioni pubbliche italiane e francesi avviene ai sensi dell’unico bando pubblicato e secondo le stesse modalità da esso previste.

Documentazione da presentare

Il fascicolo progettuale viene presentato su modulistica unificata in lingua italiana e francese (per l’intera area della frontiera), completo di tutte le informazioni richieste, dal capofila unico:

- alla Regione italiana dove il capofila ha sede, se italiano;

- alla Prefettura di dipartimento francese dove il capofila ha sede, se francese.

E’ in corso di esame la proposta di unificare lo sportello di ricezione dei dossier presso il Segretariato tecnico congiunto (11, rue de la Marne - 06500 Menton - FR).

Il fascicolo deve essere consegnato in 5 copie di cui 1 originale e 2 copie in lingua italiana e 1 originale e 1 copia in lingua francese.

Contestualmente, deve essere fornita su supporto informatico una copia (nelle due lingue) della Scheda progettuale e della Convenzione di cooperazione di cooperazione transfrontaliera.

Il “fascicolo di domanda di contributo pubblico” comprende:

* la dichiarazione del capofila;

* la convenzione di cooperazione transfrontaliera;

* la scheda progettuale;

* la documentazione tecnica, amministrativa e finanziaria da allegare.

Tutta la modulistica è disponibile presso le amministrazioni abilitate a ricevere le domande, presso gli uffici del Segretariato tecnico congiunto (11, rue de la Marne - 06500 Menton - FR) e sui siti web delle amministrazioni che cofinanziano il programma.

Dichiarazione del capofila

La dichiarazione del capofila è compresa nella domanda di contributo pubblico.

Essa è sottoscritta dal capofila unico, a nome di tutti i partner e in virtù della Convenzione di cooperazione transfrontaliera, della quale, unitamente alla scheda progettuale e alla relativa documentazione allegata, costituisce parte integrante.

Se si tratta di un ente pubblico, la domanda di finanziamento e la proposta progettuale devono essere approvate dall’organo competente e il relativo atto deve essere allegato.

Con la dichiarazione il capofila garantisce, all’atto della presentazione del “fascicolo progettuale”, il tasso minimo di partecipazione (autofinanziamento) stabilito dalle varie misure del complemento di programmazione (cfr. riquadro B5 delle schede di misura, capitolo 4 del “vademecum”).

Il contributo pubblico si compone di una quota europea (FESR) e di una pari quota di “contropartite pubbliche nazionali”, assicurata, per l’Italia, dallo Stato e dalle Regioni, per la Francia dallo Stato (Prefetture), dai Consigli regionali, dai Consigli generali e da altri soggetti pubblici.

La quota di contributo europeo (FESR) e le contropartite pubbliche nazionali italiane sono attivate automaticamente con il deposito del “fascicolo di domanda di contributo pubblico” da parte del capofila.

Le contropartite pubbliche nazionali francesi devono essere richieste direttamente alle amministrazioni che cofinanziano il PIC dai partner francesi. Copia della richiesta, o dell’atto di impegno, se già adottato, deve essere allegata al “fascicolo di domanda di contributo pubblico”.

Convenzione di cooperazione transfrontaliera

Per ciascun progetto proposto i partner sottoscrivono un’apposita convenzione di cooperazione transfrontaliera che stabilisce e disciplina i loro rapporti sul piano tecnico, gestionale e finanziario, le rispettive responsabilità, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari (FESR, contropartite pubbliche nazionali, autofinanziamento) sia in relazione alle attività svolte da ciascuno.

Essa deve rispettare lo schema di convenzione tipo e contenere tutti gli elementi in essa previsti.

La convenzione, inoltre, identifica tra i soggetti partecipanti un unico capofila, obbligatoriamente localizzato in zona eligibile, fatta eccezione per le amministrazioni componenti il Comitato di programmazione (Regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Prefetture di Regione e di Dipartimento, Consigli regionali e Consigli generali), le quali possono in ogni caso assumere il ruolo di capofila per progetti localizzati in zona eligibile.

E’ in corso di esame una proposta di modifica del Regolamento generale di attuazione che stabilisce il vincolo di localizzazione in zona eligibile anche per il principale partner transfrontaliero; tale vincolo non sussiste per ulteriori partner associati, che possono essere localizzati anche nei territori adiacenti.

Il partner capofila è:

- il responsabile del progetto nei confronti dell’Autorità di gestione e dell’Autorità di pagamento;

- il referente unico dell’Autorità di gestione e dell’Autorità di pagamento;

- il coordinatore degli altri partner firmatari della convenzione.

Scheda progettuale e documentazione tecnica, amministrativa e finanziaria allegata

La scheda progettuale rappresenta la sintesi del progetto. Essa contiene tutti gli elementi necessari alla valutazione del progetto. La sua compilazione va fatta secondo quanto indicato nelle istruzioni e con riferimento alla scheda tecnica della misura alla quale il progetto si riferisce (cfr. “vademecum”).

L’elenco della documentazione da allegare è contenuto nelle istruzioni; alcuni allegati sono obbligatori e rappresentano requisiti di ammissibilità.

SELEZIONE DEI PROGETTI

Ogni progetto presentato è sottoposto ad istruttoria congiunta, in Italia e in Francia, volta a valutarne l’ammissibilità al finanziamento pubblico.

In conformità a quanto indicato al capitolo 11 del Programma e nel Complemento di programmazione, nella selezione dei progetti da finanziare saranno utilizzati tre tipi di criteri (cfr. “vademecum”):

a) criteri di selezione ‘orizzontali’, validi per tutte le misure;

b) criteri applicabili alle misure e/o tipologie d’azione aventi potenziali effetti ambientali;

c) criteri di priorità.

Avvio delle attività istruttorie

All’atto della consegna, l’amministrazione ricevente rilascia al capofila del progetto una ricevuta. L’amministrazione ricevente trattiene una copia del fascicolo progettuale e trasmette al Segretariato tecnico congiunto copia della ricevuta di cui sopra, il fascicolo progettuale e la copia su supporto informatico.

Il Segretariato tecnico congiunto archivia gli originali e avvia le attività istruttorie che prevedono:

* un esame preliminare di ammissibilità formale;

* una verifica di coerenza con il Programma e con il Complemento di programmazione;

* una valutazione tecnico-economica e ambientale.

Ogni fase istruttoria è sostenuta da una scheda appositamente predisposta per raccogliere le informazioni, che deve essere compilata da parte dell’incaricato della valutazione.

Requisiti di ammissibilità formale

L’esame preliminare di ammissibilità formale è effettuato dal Segretariato tecnico congiunto, allo scopo di accertare il possesso dei requisiti di ricevibilità e di valutabilità del progetto.

Sono applicati i seguenti criteri di selezione stabiliti nel Complemento di programmazione:

1. le condizioni di presentazione;

2. i soggetti proponenti (appartenenza del capofila e degli altri partner ad una delle tipologie di beneficiari ammissibili);

3. le azioni proposte (localizzazione in zone ammissibili; riferimento ad una misura e a tipologie d’azione ammissibili);

4. la completezza della documentazione richiesta, con particolare riguardo alla Convenzione di cooperazione transfrontaliera.

Eventuali lacune o imperfezioni non sostanziali sono sanabili tramite richiesta al capofila di fornire, di regola entro 5 giorni lavorativi, gli opportuni complementi. L’esito (positivo, negativo, con riserva) è comunicato, oltre che all’Autorità di gestione, all’amministrazione presso cui il progetto è stato presentato ed alle altre amministrazioni interessate.

In caso di esito positivo (o in attesa di scioglimento della riserva) il Segretariato tecnico congiunto trasmette a ciascuna delle amministrazioni interessate (Regioni e Prefetture di dipartimento), diversa da quella di presentazione, copia del fascicolo progettuale, affinché possa essere avviata l’istruttoria tecnico-economica e ambientale di merito.

In caso di esito negativo, l’amministrazione presso cui è stato presentato ne dà immediata comunicazione (copia per conoscenza al Segretariato tecnico congiunto) al capofila, riportando in dettaglio le motivazioni fornite dal Segretariato, onde consentire l’eventuale ripresentazione del progetto stesso con le necessarie modifiche o integrazioni.

Coerenza con il PIC e con il Complemento di programmazione

La verifica di coerenza è effettuata dal Segretariato tecnico congiunto al fine di verificare la conformità del progetto alle finalità e alle prescrizioni sia del PIC sia del Complemento di programmazione.

Sono applicati i seguenti criteri di selezione stabiliti nel Complemento di programmazione:

1. la rispondenza del progetto al PIC;

2. la rispondenza del progetto alla misura;

3. la validità del piano di finanziamento;

4. l’ammissibilità delle spese;

5. la conformità rispetto alle politiche comunitarie;

6. la caratterizzazione transfrontaliera.

In base alla disposizione dell’art. 7 della Comunicazione CE del 28/4/2000 (“Le operazioni selezionate devono avere un chiaro carattere transfrontaliero. Pertanto saranno sovvenzionabili soltanto le operazioni scelte ed attuate in comune dai due Stati membri oppure da un unico Stato membro, a condizione che si dimostri che esse hanno un impatto significativo sull’altro Stato”), la valenza transfrontaliera costituisce una condizione indispensabile per l’accettazione di un progetto.

Essa è valutata secondo i seguenti parametri:

* il valore aggiunto transfrontaliero (utilità del coordinamento transfrontaliero delle azioni previste nel progetto rispetto alla loro realizzazione separata sul piano nazionale);

* l’impatto relativo ai due versanti della frontiera;

* il grado di intensità di cooperazione tra i partner nelle diverse fasi di preparazione e di realizzazione del progetto.

La verifica di coerenza è condotta parallelamente alla valutazione tecnico-economica e ambientale, che è effettuata dai servizi istruttori italiani e francesi.

Valutazione tecnico-economica e ambientale

La valutazione tecnico-economica e ambientale è effettuata dai servizi competenti per materia delle Regioni italiane e, per la Francia, dello Stato (Prefetture di dipartimento).

Per il Piemonte spetta all’Autorità di gestione - Settore Politiche comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste - individuare lo/gli specifico/i settore/i cui affidare l’istruttoria di ogni singolo progetto (indicando, nel caso di più settori, quello che assume il ruolo di capofila).

Durante la fase istruttoria ogni settore può richiedere (dandone comunicazione al Segretariato tecnico congiunto) eventuali informazioni aggiuntive e/o di maggiore dettaglio direttamente al capofila. Non appena pervenute, tali integrazioni sono trasmesse al Segretariato tecnico congiunto, al fine dell’invio agli altri servizi italiani e francesi incaricati dell’istruttoria.

L’istruttoria tecnico-economica e ambientale comprende l’esame di tutti gli elementi che attengono ai contenuti del progetto ed è finalizzata alla verifica dei seguenti aspetti:

1. la completezza dei dati e delle informazioni necessarie ai fini della valutazione di merito;

2. il rispetto della normativa comunitaria, nazionale, regionale e locale;

3. i presupposti amministrativi;

4. la fattibilità tecnico-economica e finanziaria;

5. l’impatto economico e sociale;

6. gli effetti ambientali;

7. la presenza di eventuali caratteristiche che soddisfano i criteri di priorità previsti nelle singole misure.

A supporto della valutazione effettuata dai Settori è stata predisposta un’apposita scheda che viene fornita unitamente al progetto inviato per l’istruttoria.

Sono applicati i seguenti criteri di selezione e di priorità stabiliti nel Complemento di programmazione:

Presupposti amministrativi, verifica:

1. della coerenza del progetto con gli indirizzi e i programmi di settore nazionali e/o regionali e/o locali;

2. della presenza (o motivata acquisibilità) dei pareri o autorizzazioni preliminari eventualmente necessari sul piano nazionale e/o regionale e/o locale.

Fattibilità tecnico-economica e finanziaria, plausibilità ed attendibilità del progetto, in riferimento:

1. alla capacità gestionale, tecnica e finanziaria del capofila e degli altri partner;

2. ai tempi ed alle modalità di realizzazione previste;

3. alla congruità e alla fondatezza dei costi;

4. ai risultati attesi (quantificati, per quanto possibile, e rapportati agli indicatori di misura previsti);

5. all’esistenza di eventuali sinergie con altri progetti.

Impatto economico e sociale, la capacità di generare ricadute in materia di contributo:

1. al miglioramento della competitività delle zone interessate;

2. alla creazione di posti di lavoro;

3. alla promozione delle pari opportunità.

Compatibilità ambientale

Coerentemente con le indicazioni del regolamento CE 1260/99, il programma intende integrare la componente ambientale in tutte le operazioni programmate, in una prospettiva di sviluppo sostenibile, nonché assicurare - nel rispetto del principio di sussidiarietà - la conformità di tali operazioni con la politica e la legislazione comunitaria/nazionale/regionale in materia di ambiente.

A tal fine nella Scheda progettuale si richiede di fornire una descrizione dettagliata degli eventuali impatti, diretti o indiretti, delle azioni previste sull’ambiente (operazioni riguardanti specifiche tematiche ambientali, localizzazione in zone ‘sensibili’ ...), al fine di consentirne la verifica e la valutazione da parte dei competenti servizi istruttori nazionali.

Priorità per misura

Le singole schede tecniche di misura indicano gli specifici criteri di priorità relativi alla misura e/o a particolari tipologie d’azione (cfr. riquadro B4 delle schede di misura, capitolo 4 del “vademecum”).

Priorità riguardante la formazione delle risorse umane

Le azioni di formazione delle risorse umane sono previste in tutte le misure. Per ciascuna misura, saranno privilegiati quei progetti che, nell’ambito degli interventi programmati, prevedono delle azioni di formazione funzionali all’adeguamento delle risorse umane.

Conclusione dell’istruttoria

Conclusa la propria istruttoria, ciascun settore ne trasmette l’esito al Settore Politiche Comunitarie della Direzione Economia Montana e Foreste e al Segretariato tecnico congiunto, il quale effettua la sintesi e la trasmette all’Autorità di gestione. La sintesi dà conto dei diversi passaggi istruttori, calcola il punteggio complessivo e fornisce un motivato giudizio (espresso nella forma di un parere positivo, positivo con riserva, negativo).

L’Autorità di gestione, sulla base di tale sintesi, propone al Comitato di programmazione le determinazioni da assumere.

La proposta di programmazione, sottoposta dall’Autorità di gestione al Comitato di programmazione, è articolata per misura e comprende sia i progetti idonei a finanziamento sia quelli non idonei (con l’indicazione per questi ultimi della motivazione).

Tra i progetti ammissibili a finanziamento a titolo di ciascuna misura, l’Autorità di gestione può proporre al Comitato di programmazione di attribuire una priorità generale a quelli maggiormente in grado di contribuire in modo significativo e duraturo alla strutturazione di una o più dimensioni dello spazio transfrontaliero.

Le caratteristiche che tali progetti devono possedere per essere considerati prioritari sono stabilite nel Complemento di programmazione e riguardano:

a) il forte impatto sulle strategie di cooperazione

b) il forte impatto sullo sviluppo socio-economico dell’area

Qualora il fabbisogno finanziario risultante dai progetti idonei sia superiore alle disponibilità di una determinata misura, l’Autorità di gestione definisce per ciascuna misura una graduatoria dalla quale saranno selezionati in ordine decrescente i progetti finanziabili fino a concorrenza delle risorse disponibili. In alternativa, l’Autorità di gestione propone le necessarie modifiche della ripartizione delle risorse, da sottoporre all’approvazione del Comitato di sorveglianza.

Il Comitato di programmazione assicura la selezione comune dei progetti in base alle proposte dell’Autorità di gestione conseguenti ai risultati dell’istruttoria.

L’elenco dei progetti ammessi a finanziamento è pubblicato nei Bollettini ufficiali delle Regioni interessate, per l’Italia, e nei Giornali degli annunci legali, per la Francia. Tali informazioni, inoltre, sono diffuse in modo appropriato tramite i mezzi di comunicazione.

L’approvazione di un progetto è notificata al capofila dell’operazione. La notifica ha la doppia funzione di assunzione di obblighi e impegni finanziari da parte dell’Autorità di pagamento e delle amministrazioni cofinanziatrici e di accettazione degli obblighi previsti per il capofila.

Da questo momento i servizi che hanno effettuato l’istruttoria del progetto diventano responsabili del controllo sull’attuazione del progetto stesso. Per la Regione Piemonte sono quindi i settori regionali che assumono tale responsabilità.

MODALITÀ DI FINANZIAMENTO

Procedura di erogazione del contributo pubblico

Per la Regione Piemonte la Direzione Economia Montana e Foreste (Autorità di pagamento del PIC) è responsabile dell’assunzione degli impegni di spesa nonché della successiva fase di liquidazione, relativamente ad entrambe le quote di contributo pubblico (FESR e contropartite pubbliche nazionali).

La Direzione Economia Montana e Foreste procede pertanto all’impegno ed alla contestuale liquidazione di ogni singola quota, solo al momento in cui sorge l’esigenza di effettuare i pagamenti e, di norma, secondo le seguenti modalità:

* il primo acconto, pari al 20%, è erogato dietro comunicazione, da parte del Settore responsabile del controllo di attuazione, dell’avvenuto avvio del progetto, che di norma deve avvenire entro 3 mesi dalla data di notifica del finanziamento;

* il secondo acconto, pari al 40%, è erogato sulla base della richiesta del settore regionale responsabile del controllo, accompagnata dalla certificazione delle spese sostenute ed ammontanti ad almeno il 50% del costo totale, rilasciata da settore stesso;

* il saldo, pari al restante 40%, è erogato a conclusione del progetto, sulla base della richiesta del settore regionale competente, corredata della certificazione della spesa complessiva.

Per i progetti a titolarità regionale, invece, la Direzione Economia Montana e Foreste provvede ad accantonare le risorse a favore della Direzione capofila di progetto, che poi gestisce direttamente gli impegni e l’erogazione ai soggetti attuatori.

Contributo FESR

L’Autorità di pagamento (Direzione regionale Economia Montana e Foreste) assicura la disponibilità delle risorse FESR per l’ammontare complessivo indicato nel piano finanziario del Programma.

Per ogni progetto la sovvenzione comunitaria FESR è interamente assegnata al capofila unico, cui compete di richiederla a nome di tutti i partner.

La richiesta deve essere inoltrata al servizio responsabile del controllo dell’amministrazione cui fa riferimento il capofila. Il servizio a sua volta, effettuati gli opportuni controlli, trasmette la richiesta alla Direzione Economia Montana e Foreste per i successivi adempimenti.

In base agli impegni assunti nella Convenzione di cooperazione, il partner capofila verserà, in seguito, a ognuno dei partner la quota di sovvenzione comunitaria di propria spettanza secondo la ripartizione proporzionale alle quote di contropartite pubbliche nazionali ottenute per il progetto da ciascuno di essi.

Le spese effettuate dai beneficiari devono essere, di regola, comprovate da fatture quietanzate. Ove ciò non sia possibile, tali pagamenti devono essere comprovati da documenti contabili aventi forza probatoria equivalente (cfr. reg. CE 1685/2000).

Le quote di contributo che il capofila versa a ciascuno dei partner rispettano le percentuali relative agli acconti e al saldo che egli stesso riceve dall’Autorità di pagamento.

Contropartite pubbliche nazionali

Contestualmente alla quota FESR sono attivate le Contropartite pubbliche da parte delle amministrazioni nazionali:

* per l’Italia: Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria;

* per la Francia: Stato; Regioni Provence-Alpes-Côte d’Azur e Rhône-Alpes; Dipartimenti della Savoie, della Haute-Savoie, delle Hautes-Alpes, delle Alpes-de-Haute-Provence e delle Alpes-Maritimes.

Le Regioni italiane, sulla base delle decisioni del Comitato di programmazione, provvedono all’assunzione degli impegni di spesa relativi alle quote di rispettiva competenza e all’erogazione del contributo ai beneficiari italiani.

In questo caso spetta a ciascuno dei partner richiedere le contropartite pubbliche nazionali al servizio responsabile del controllo della Regione di riferimento. Per il Piemonte il settore regionale, effettuati gli opportuni controlli, inoltra la richiesta, secondo le modalità sopra indicate, alla Direzione Economia Montana e Foreste, che provvede agli adempimenti necessari.

Ciascuna amministrazione francese eroga le Contropartite pubbliche nazionali ai partner francesi secondo le modalità definite nell’atto di approvazione, e comunque nel rispetto delle proprie regolamentazioni finanziarie.

Controllo

I servizi istruttori e quindi i Settori regionali per il Piemonte, sono responsabili del controllo dei giustificativi di spesa prodotti dai beneficiari o, nel caso di progetti a titolarità regionale, dai soggetti attuatori.

In particolare, i Settori responsabili del controllo di attuazione dei progetti sono tenuti a verificare la regolarità formale e sostanziale delle spese sostenute dai beneficiari e ad informarli degli obblighi e delle procedure che regolano l’attuazione dei progetti Interreg.

Il controllo si esplica attraverso la verifica delle spese sostenute, debitamente giustificate con fatture quietanzate o comunque con documenti contabili aventi forza probatoria equivalente (cfr. reg. CE 1685/2000), e della conformità delle azioni realizzate rispetto al progetto approvato.

L’Autorità di pagamento (Direzione regionale Economia Montana e Foreste) procede all’erogazione del contributo sulla base della certificazione della spesa, prodotta dal Settore responsabile.

Fidejussione

L’erogazione di anticipi in favore di soggetti privati è subordinata all’acquisizione di una fidejussione bancaria o di una polizza assicurativa, ove prevista dalla normativa nazionale.

SISTEMA DI GESTIONE E MONITORAGGIO

Il sistema degli indicatori

Il monitoraggio e la sorveglianza degli interventi strutturali sono un obbligo imposto dai regolamenti al fine di garantire un’utilizzazione più efficace dei Fondi strutturali.

Il regolamento CE 1260 del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali, contiene diversi riferimenti alle procedure di programmazione e di valutazione.

In particolare vengono stabiliti i criteri operativi fondamentali per la sorveglianza e la valutazione dei progetti cofinanziati con contributo pubblico (quantificazione degli obiettivi, monitoraggio fisico e finanziario, indicatori di realizzazione, di risultato e d’impatto); le responsabilità a ciascun livello di gestione (Commissione europea, Stati membri e comitati di sorveglianza) e gli obblighi d’informazione relativi (relazioni annuali d’esecuzione, relazioni di valutazione).

Le modalità di applicazione dei principi riportati nel regolamento CE 1260/99 sono state successivamente definite nel regolamento CE 438/2001 riguardante i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell’ambito dei Fondi strutturali.

Il regolamento CE 1685/2000 definisce infine le disposizioni per l’ammissibilità delle spese relative alle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali.

Per il periodo di programmazione 2000-2006 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fornito alle Amministrazioni le linee guida per la realizzazione e la gestione dei sistemi di monitoraggio finanziario, procedurale e fisico, al fine di avere un sistema integrato di gestione e controllo dei Fondi strutturali a livello nazionale.

Indicatori

Il sistema di monitoraggio é uno strumento di controllo, attuato attraverso la rilevazione sistematica dei dati relativi allo stato di attuazione di un intervento, che permette sia di evidenziare scostamenti e criticità ed apportare eventuali correzioni, sia di fornire la base per le attività di sorveglianza e valutazione.

La definizione del sistema di monitoraggio e il livello di dettaglio a cui deve essere svolta l’attività di sorveglianza é compito dell’Autorità di gestione.

I nuovi regolamenti prevedono, oltre ad un monitoraggio puramente finanziario, un monitoraggio fisico la cui base é costituita da una griglia di indicatori, alcuni dei quali “comuni” nell’ambito del sistema nazionale di monitoraggio, altri scelti in base alle finalità specifiche del programma.

Va segnalato che l’individuazione degli indicatori e la quantificazione dei risultati attesi risultano particolarmente delicate e complesse nel caso del programma Interreg.

Nel Complemento di programmazione Alcotra viene proposto un sistema di indicatori a livello di misure (cfr. schede di misura), per ognuna delle quali sono state definite tre tipologie di indicatori:

* di contesto: sono le informazioni elementari di base necessarie per illustrare la situazione di partenza e dare significato ai successivi indicatori in termini relativi e comparativi;

* di risultato: quantificano l’effetto\beneficio immediato per i destinatari diretti dell’intervento;

* d’impatto specifico: riguardano l’effetto durevole per i destinatari diretti dell’intervento e corrispondono agli obiettivi specifici.

In fase di svolgimento del Programma la griglia di indicatori potrà essere implementata con ulteriori elementi significativi sia dal punto di vista quantitativo sia da quello qualitativo.

Gli indicatori di risultato sono strettamente connessi agli indicatori fisici di realizzazione che troviamo a livello di ogni singolo progetto. La scelta degli indicatori specifici per ciascun progetto spetta al beneficiario ed è fatta secondo la tipologia di progetto e di azioni che si vanno a realizzare e tenuto conto del fatto che tali indicatori devono consentire di monitorare l’avanzamento fisico delle attività.

L’aggregazione a livello di misura è fatta su base percentuale attraverso il processo di elaborazione dell’attività di valutazione. Il raggiungimento dei risultati attesi a livello di misura è quindi sottoposto a verifica a posteriori attraverso una valutazione qualitativa, oltre che quantitativa.

Monitoraggio e scambio informatizzato dei dati

Per quanto riguarda le modalità per il trasferimento alla Commissione Europea dei dati relativi all’attuazione del Programma, l’Autorità di gestione del PIC si attiene a quanto stabilito in proposito dal Reg. CE 438/2001, riguardante i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell’ambito dei Fondi Strutturali.

Il sistema informativo, che è in corso di implementazione, per la gestione e il monitoraggio del PIC Interreg Italia - Francia (ALCOTRA), contempla una serie di funzionalità che permetteranno di rispondere in maniera tempestiva alle richieste di informazioni che potranno pervenire dalla Commissione Europea o da tutti i partner istituzionali (comprese le Amministrazioni nazionali) del Programma.

Nello specifico, il sistema di monitoraggio prevede l’utilizzo di una procedura informatizzata di supporto all’acquisizione e alla gestione dei dati, sia quantitativi sia qualitativi, dei singoli progetti, che è stata appositamente elaborata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tale procedura, realizzata mediante applicazione web, permette l’accesso, nel rispetto dei diversi profili di utenza, a livello di progetto, da parte del capofila e/o dei singoli partner, dei servizi responsabili del controllo, che possono in tal modo certificare il dato acquisito verificandolo con i documenti giustificativi in possesso, e a livello di Programma, da parte dell’Autorità di gestione e delle Amministrazioni che cofinanziano il PIC.

Il Settore Politiche comunitarie, Autorità di gestione, e il Segretariato tecnico congiunto sono a disposizione per ulteriori chiarimenti ai seguenti recapiti:

Settore Politiche comunitarie

Autorità di gestione

Corso Stati Uniti 21

Responsabile:

Andrea Ezio Canepa

Tel. 011/4324309

e-mail: andrea.canepa@regione.piemonte.it

Referenti:

Simona Piumatti

Tel. 011/4322692

e-mail: simona.piumatti@regione.piemonte.it

Laura Pedriali

Tel. 011/4324366

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